GENOVA ANTICA

Palazzo San Giorgio introduce a piazza Banchi, dove sorge la Loggia di Fieschi, memore della vita e delle opere di una santa genovese: Caterina Fieschi Adorno.
In questa zona la devozione permane nelle “Madonnette”, antiche edicole votive
che le corporazioni di artigiani e commercianti facevano erigere agli angoli dei vicoli,
e nelle sovrapporte a soggetto religioso. Tra queste spicca quella con l’“Adorazione dei Magi” XV secolo, situata in via Orefici. Proseguendo oltre piazza Campetto, in piazza San Matteo la chiesa gentilizia di San Matteo e i palazzi dei Doria costituiscono un esempio splendidamente scenografico di insediamento nobiliare medioevale, nella cripta dell’abbazia riposa l’Ammiraglio e Principe Andrea Doria.
Risalendo, invece, dalla via San Lorenzo, alle spalle di palazzo San Giorgio, si arriva alla cattedrale di San Lorenzo.
La sua solennità è accentuata dall’alternarsi di strisce bianche e scure e nell’imponente prospetto.
Fin dal tempo delle Crociate essa custodisce i suoi tesori: le Ceneri di San Giovanni Battista,
patrono di Genova, e, nell’attiguo Museo del Tesoro capolavoro di fama internazionale i tesori sacri della Cattedrale e della città. Dal Sacro Catino reliquia dell’Ultima Cena al Piatto che la tradizione vuole abbia raccolto la testa del battista, alla preziosa Croce di Zaccaria, alle mirabili arche processionali, tutti narrano, in un suggestivo allestimento, storie meravigliose che sconfinano nella leggenda.

Proseguendo nella direzione di piazza De Ferrari si staglia la chiesa del Gesù e Sant’Ambrogio,
le cui origini risalgono al VI secolo. Ricostruita nel XVII secolo dalla nobile famiglia Pallavicini, in un gran splendore barocco conserva pregevolissime opere d’arte tra cui la “Circoncisione” di Rubens nell’altare maggiore.
Inoltrandosi da qui nel cuore della città vecchia, si giunge alla chiesa di San Donato,
all’interno del tessuto viario medioevale alle pendici del colle del Castello.
La costruzione è un pregevole esempio di architettura romanica caratterizzato dalla bella torre
di derivazione bizantina; indimenticabile è lo spendido trittico de “L’Adorazione dei Magi” (1515),
commissionato al fiammingo Joos van Cleeve dal nobile Stefano Raggi, che in questa zona aveva dimora.
Sempre in questo colle, sovrastata dalla storica Torre degli Embriaci, si trova la monumentale Basilica di Santa Maria di Castello, d’origine precedente al VII secolo e riedificata e ampliata nel 1442. Con l’annesso convento domenicano, essa costituisce un complesso di straordinaria importanza storico-architettonico-artistica di rara suggestione.
Poco distante dai portici di Sottoripa, davanti al Porto Antico si trova il Palazzo Spinola di Pellicceria,
sede della Galleria Nazionale della Liguria. Vicino, da piazza Banchi, parte la via San Luca,
che porta alla chiesa gentilizia di San Luca, dove la preziosità dello spazio armonizza
con le decorazioni e racchiude la Natività del Grechetto. Poco oltre piazza Banchi, da piazza Soziglia
si spunta in piazza delle Vigne, dove si trova la millenaria Basilica con il suo splendido campanile romanico.
Sempre passeggiando per questi vicoli, si incontra la Basilica di San Siro, prima cattedrale della città
al centro del borgo medioevale, preziosa per la ricca decorazione barocca. Proprio qui il Santo Vescovo di San Siro compì il “miracolo del Basilisco”.

Nella zona, che fu storico insediamento della nobile famiglia Lomellini, sono situate la barocca Chiesa di San Filippo Neri e la Basilica della Santissima Annunziata del Vastato, tra le più ampie e interessanti di Genova con i suoi tesori e decori. Attraversate la “Via Aurea” - oggi via Garibaldi - e via Cairoli, si arriva in piazza della Zecca e, quindi, in via Balbi. Percorsa questa - nella direzione che avvicina alla Stazione Marittima - si arriva alla Chiesa di San Giovanni di Prè della quale si hanno notizie almeno dal 1180 - dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme poi Cavalieri di Malta. Qui si trovano anche la Chiesa inferiore e il Palazzo della Commenda
quest’ultimo alloggio e cura dei monaci cavalieri e dei pellegrini in viaggio verso la Terra Santa che insieme a San Giovanni di Prè costituiscono un insieme architettonico tra i più significativi dell’arte romanica genovese e tra i più affascinanti per la ricchezza delle vicende storiche. Tra queste, il ritorno di Guglielmo Embriaco “Testa di maglio” a Genova nel 1098, dopo la conquista di Gerusalemme e Cesarea.

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